COSA SONO GLI ATTACCHI DI PANICO?
Il disturbo da attacchi di panico si colloca al confine tra mente e corpo. Il corpo invia segnali di malfunzionamento alla mente, facendole interrompere improvvisamente la sua attività affinché se ne occupi. Si manifesta generalmente tra la tarda adolescenza e i 40 anni. È una crisi d’ansia molto intensa che inizia all’improvviso e di solito raggiunge l’apice in 10 minuti, per poi esaurirsi spontaneamente. La durata della crisi di panico di solito è di massimo mezz’ora.
La caratteristica principale di questo disturbo è la ricorrenza di attacchi che si verificano in modo inaspettato. Ciascun episodio è in genere seguito da un periodo di almeno un mese di preoccupazione persistente che si possa verificare un altro attacco.
COME RICONOSCERE GLI ATTACCHI DI PANICO? ECCO I SINTOMI
Per chi vive questo problema o per le persone che sono accanto a chi ne soffre, può essere utile sapere come si manifesta. Chi ha un attacco di panico sperimenta alcuni dei seguenti sintomi somatici:
- palpitazioni,
- sudorazioni,
- difficoltà respiratorie e sensazione di soffocamento,
- dolore al petto,
- sensazione di catastrofe,
- vertigini,
- nausea,
- vampate di calore,
- intensa paura di impazzire e di perdere il controllo,
- paura di morire.
Uno dei comportamenti manifestati di frequente dalle persone che hanno sperimentato un attacco di panico è quello di evitare le situazioni in cui temono di poter avere un nuovo attacco. Si sviluppa il timore di avere altri attacchi e spesso si tende ad evitare situazioni ritenute pericolose, come ad esempio i mezzi di trasporto, gli ascensori, il cinema, i luoghi affollati e chiusi. Questi, infatti sono identificati come luoghi dai quali sarebbe difficile allontanarsi e dove sarebbe difficoltoso ricevere aiuto.
Ogni quanto si ripetono gli attacchi di panico?
Alcune persone presentano attacchi piuttosto frequenti che si manifestano per diversi mesi con regolarità. Altri hanno brevi serie di attacchi molto frequenti, caratterizzati da sintomi meno intensi e seguiti da settimane o mesi senza episodi. Negli attacchi paucisintomatici si manifesta solo una parte dei sintomi del panico.
ATTACCHI DI PANICO ED AGORAFOBIA
Le persone che soffrono di tale disturbo sviluppano spesso anche l’agorafobia. Il termine deriva dal greco Agorà che vuol dire “piazza”, con riferimento ai luoghi ampi e affollati. Questa fobia consiste nella sensazione di paura o profondo disagio che una persona prova quando si trova in ampi spazi aperti o in ambienti non familiari. L’ansia LINK INTERNO dunque, nasce dall’idea che da questi spazi risulterebbe difficoltoso allontanarsi o trovare una via di fuga.
La paura che si verifichi un nuovo attacco dopo aver sperimentato il primo, diventa dominante fino a sviluppare un disturbo di panico legato alla “paura della paura”. Il circolo vizioso che si viene a creare spesso porta come conseguenza all’agorafobia.
PRINCIPALI CAUSE SCATENANTI DI UN ATTACCO DI PANICO
Possono esserci diverse cause dell’insorgere della patologia. Di solito si verifica più frequentemente in periodi di forte stress, tensione, preoccupazione, fatica psicologica, aumento di responsabilità delle quali si percepisce eccessivamente il peso. Inoltre, le persone che soffrono di asma risultano essere più soggette a tali attacchi.
Alcuni eventi significativi che si verificano nella vita della persona possono portare a questa conseguenza, sebbene non necessariamente siano la causa automatica di un attacco di panico. Tra gli eventi di vita che di solito si riscontrano come fattori precipitanti, ci sono:
- la perdita di una persona cara,
- la grave malattia di una persona cara,
- seri problemi finanziari e lavorativi.
Alcuni fattori collaterali come il caldo e le condizioni climatiche o l’uso di droghe psicoattive possono contribuire al verificarsi del fenomeno.
COME CURARE GLI ATTACCHI DI PANICO GRAZIE ALLA TERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE
La ricerca scientifica ha dimostrato che la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale è la più efficace nella cura e nel trattamento del disturbo. Si tratta di un percorso di terapia relativamente breve, che richiede incontri settimanali, nel quale al paziente si richiede di svolgere un ruolo attivo per risolvere il problema. Lo psicologo si occupa di insegnare delle modalità di pensiero e di comportamento che insegnino come gestire e come vincere un attacco di panico.
Solitamente è sconsigliato ricorrere alla terapia farmacologica senza iniziare quella psicologica. Nella terapia cognitivo comportamentale si utilizzano esercizi verbali mirati a modificare i pensieri catastrofici che si innescano automaticamente. Il paziente apprende i metodi per non aver paura delle sensazioni fisiche di ansia e convivere con le stesse, aumentando anche la capacità di accettare le emozioni negative.